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giovedì 13 maggio 2010

Lezione n.4 del 7/5/2010

Nell'ultima lezione il professor Paolo Ferrandi ci ha mostrato una carrellata di siti web esteri partendo dal corrispettivo della BBC fino ad arrivare ad un sito di informazione belga: lesoir.be. E' proprio dalla homepage della BBC che il prof. ha iniziato ad introdurre il primo dei diversi argomenti trattati: quello della differenza tra il web ed il giornale cartaceo. L'esempio preso in considerazione è stato quello delle elezioni politiche svoltesi in Gran Bretagna che vedevano in lista come candidati Premier: Gordon Brown, David Cameron e Nick Clegg; questo è l'esempio più chiaro e lampante che evidenzia in maniera esagerata il netto distacco che caratterizza questi due mondi troppo differenti tra loro.Il problema dei giornali cartacei è che non riescono a stare al passo coi tempi rispetto a quelli online, e l'esempio delle elezioni lo dimostra! Online troviamo l' ELECTION LIVE che aggiorna minuto per minuto le percentuali di voto dei candidati, cosa impossibile per il vecchio giornale. Si riescono a seguire tutte le notizie man mano che accadono perchè il sito viene aggiornato continuamente; si noti il cambiamento di homepage col trasformasi dell'evento preso in questione.

Per quanto riguarda il sito stesso della BBC c'è da aggiungere che risulta ben fatto e che in campo politico la sua posizione è abbastanza neutrale; The Guardian invece, dà qualche news in più e rispetto al sito precedente è politicamente più schierato come anche: Times online, The Indipendent, The Daily Telegraph.

Il più importante problema dei quotidiani cartacei è che questi non riescono a stare al passo coi tempi, o meglio, con i siti web. Questi ultimi, infatti, lavorano 24 ore su 24, a tal punto il giornale cartaceo ha puntato all'approfondimento. Tuttavia anche i siti web, se fatti bene, non nascondono ottimi approfondimenti. Il loro punto debole è che spesso danno una notizia senza verificarla e che spesso si rivela infondata, ma un punto a loro favore non può non essere l’aggiornamento in tempo reale attraverso grafici, cartine, video e fotografie.

Quali sono le differenze tra i giornali nazionali e quelli esteri?Lo sviluppo tecnologico è stato impetuoso e tendenzialmente le innovazioni da esso apportate partono da posizioni marginali fino ad arrivare ad una posizione centrale nell'utilizzo della rete. Tra gli USA e l'Italia la difformità si presenta nelle redazioni, negli Stati Uniti non c'è divisione tra la redazione online e quella che organizza il cartaceo.

Le testate giornalistiche più blasonate in Italia arrivano su internet abbastanza tardi e all’inizio la loro strategia è stata quella di tentare di riproporre il giornale cartaceo. Successivamente i giornali hanno iniziato ad investire, ma tardi e sempre con poche risorse, insomma i loro editori sono sempre andati al risparmio. Per le redazioni online i lavoratori erano meno rispetto a quelle dei giornali cartacei ma con un lavoro maggiore, e se il giornale cartaceo ha dei ritmi che consentono un po’ di riposo, considerando che la notte non c’è aggiornamento, per quello online si lavora sempre poiché necessita di un costante aggiornamento. Il risultato di questa sproporzione, poche persone-tanto e continuo lavoro, molto spesso si risolve con un asettico copia-incolla. Per questa operazione si utilizzano molto le notizie provenienti dalle agenzie di stampa, generando in tal modo un'informazione omologata, la qualità rispetto all'informazione web estera è poca. Inoltre il modello di business scelto dai nostri Quotidiani è quello dell' ADVERTISING, per questo il numero delle visite è fondamentale, si parla di BOXINO MORBOSO, ovvero il contenitore delle notizie più cliccate.

Un'ipotetica soluzione sarebbe quella di ingrandire le redazioni, ma perché questo non accade? Perché non si sono trovate fonti di investimento adeguate. A tal proposito qualche quotidiano ha provato a rendere la consultazione dei giornali on-line a pagamento, in questo caso, però, sono crollate le visite ai siti e, di conseguenza, anche gli introiti derivanti dalla vendita degli spazi pubblicitari.

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