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giovedì 9 dicembre 2010

Ricordando John Lennon...

Era l'8 dicembre del 1980. La morte di John Lennon, così insensata e insieme così simbolica, segnò la fine dell'innocenza per un'intera generazione. Quanto alla "storia", Lennon c'era già, con i suoi quarant'anni quasi tutti trascorsi, fin da ragazzino, a suonare, cantare e scrivere canzoni, alcune delle quali diventate immortali. E con il suo impegno, spesso discutibile ma sempre coerente, per i diritti civili, per la pace, per quello che ai suoi tempi anche da noi sarebbe stato definito «un mondo migliore».
Trenta anni dopo il mondo è per molti aspetti migliore. Per altri, invece, probabilmente no. Non è poi così importante sapere se i suoi sogni si sono realizzati: «immaginare» un mondo diverso serve soprattutto a vivere il presente con uno scopo. Lennon, che ora avrebbe settant'anni, forse potrebbe ancora dire la sua. O forse no: nessuno può saperlo. In ogni caso ciò che ha lasciato dovrebbe bastare, perché è molto, le canzoni, anzitutto. Può sembrare banale, ma sono ciò in cui credeva.


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