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venerdì 8 giugno 2012

VINTAGE O NOSTALGIA PER IL PASSATO?



La rievocazione per il passato colpisce nel segno. 
Il successo globale ottenuto dalla recente pellicola cinematografica The Artist di Michel Hazanavicius, affinché ricordasse i film muti degli anni ‘20 , è solo una delle tante rivisitazioni del passato al quale assistiamo quotidianamente. In tutti i campi, dalla musica alla moda, dal cinema alle copertine dei libri, l’incanto e l’atmosfera un po’ antiquata dei tempi andati si promette di affascinarci. Tutto questo avviene mentre iPad e smartphone ci invitano ad essere sempre updated per fruire dei contenuti, i quali molto spesso guardano indietro.
È una contraddizione?
Secondo il saggista e critico cinematografico Emiliano Morreale le nuove tecnologie sono tra i più potenti moltiplicatori di nostalgia. Rivolgersi al passato attraverso i nuovi media e i social network fa sì che tutto ciò che credevamo riposto nella nostra memoria, come la sigla di un cartone animato o di un vecchio programma, in realtà è un luogo comune. Nulla ci appartiene, neppure i nostri ricordi.
La nostalgia è quel sentimento che tiene vivo il legame tra passato e presente, il vintage è quel senso estetico che chiama in causa la moda corredata delle sue caratteristiche e sfumature, come gli abiti o il make-up; non è un tempo precedente quanto un deposito di luoghi, colori e forme dal quale poter attingere.
Secondo la “regola dei vent’anni” negli anni ’90 si parlava dei mitici anni ’70, nel 2000 ci si ispirava agli anni ’80 e via dicendo, i recuperi avvengono sempre più rapidamente e la nostalgia non si ha neppure il tempo di provarla.

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