Auguri Barbie!
Il 9 Marzo la bambola più
amata di tutti i tempi ha spento 55 candeline.
Icona di stile e di bellezza, la più
venduta, la più copiata, la più desiderata, Barbie è nata negli Stati Uniti il 1959.
La moglie del co-fondatore di Mattel, Ruth Handler, creò la
prima bambola che sembrasse finalmente adulta. Il nome nasce dalla figlia della
Handler, Barbara, alla quale si ispira. Una donna dall’irraggiungibile
perfezione, alla moda, con le curve al punto giusto e quell’eterno fidanzato Ken,
che non ha mai sposato.
La prima Barbie indossava un costume
da bagno zebrato e i lunghi capelli biondi erano raccolti in una coda. Barbie è
una diva, e col suo corpo mozzafiato, non poteva che meritarsi anche la
copertina di Sport Illustrated che per festeggiarla ha attualizzato la prima
versione del 1959: sempre in costume ma con la verve da bionda californiana e
non da donna anni ‘50.
Lei è molto più di una semplice
bambola, rappresenta 50 anni di moda e di costume, vestita da Giorgio
Armani, Yves Saint Laurent, Christian Dior, sorelle Fontana, Balenciaga, Louboutin, Givenchy, Vera Wang, Carolina
Herrera, Gucci, stilisti che per lei hanno
realizzato abiti da mille e una notte. Barbie è il simbolo di generazioni di
bambine che ci hanno giocato, che hanno sognato di essere come lei e vivere
almeno una volta nella sua casa da sogno.
Da allora è stata la prima donna astronauta nel 1965, ballerina, ginnasta, top
model, infermiera, diplomatica, hostess, sergente dei Marines, medico,
candidata alla presidenza degli Stati Uniti, fashion editor, ma anche musa
ispiratrice di Andy Warhol che nel 1985 la immortala in un suo famosissimo
quadro.
Barbie ha case stupende e vestiti per
ogni occasione, ha la gip, la decappottabile e il camper per girare il mondo e
compiere le sue avventure. Insomma, un'invenzione americana, che esprime la
cura e la ricerca per la perfezione ma con un pizzico di esagerazione di ciò
che veramente reale non è, ma che proprio per questo ci ha conquistato.
Chi di noi non ne conserva una nei
propri ricordi, nel cuore, in una vecchia scatola… e magari continua a
giocarci?