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lunedì 21 febbraio 2011

Stile H&M per la lotta all'AIDS



Anche quest'anno, per il quarto anno consecutivo, il brand di moda low cost, H&M, lancia una linea Primavera/Estate 2011 unisex per la lotta all'Aids. L'ambizioso progetto umanitario FASHION AGAINST AIDS, è un'iniziativa che raduna molti marchi di moda che si vogliono impegnare per la raccolta di fondi attraverso le loro collezioni. La LIBERTA' è il tema cardine della collezione disegnata e pensata per vestire ragazze e ragazzi, secondo il proprio stile personale, e allo stesso tempo promuovere attraverso scritte che decorano i capi, una scelta di consapevolezza e responsabilità.

Il messaggio che H&M vuole lanciare attraverso questa campagna è che l'Aids non è un problema presente solo in Africa o nelle comunità omosessuali, e che limitare la sua diffusione dipende dal comportamento di ciascuno.

Oltre all'azione di sensibilizzazione, H&M devolverà il 25% del ricavato suddividendolo in diverse associazioni: Designers Against AIDS - YouthAids, che sostiene progetti principalmente ad Haiti e in Russia, MTV Staying Alive Foundation e UNFPA, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione.


lunedì 14 giugno 2010

...la dolce mission di FERRERO!!!


Andando alla ricerca della mission aziendale, tra siti istituzionali, mi sono imbattuta nel buonissimo sito dolciario di Ferrero (http://www.ferrero.it/), particolarmente significativo dal punto di vista della comunicazione.
Il mio obiettivo è quello di cercare in fine dell'aziendale, ciò che essa vuole comunicare al pubblico, quali prodotti offre, quali sono le sue iniziative e dove è possibile trovarla.
Aprendo il sito, la homepage pare rispettare i criteri di usabilità, accessibilità e interattività. La barra di navigazione, posta sotto il logo, permette di far conoscere all'utente l'AZIENDA, attraverso la spiegazione della sua storia sintetizzata attraverso diapositive e immagini multimediali.
Essa comincia ad Alba, nel 1942, dove la Ferrero ha ancora oggi il suo più grande stabilimento. Pietro Ferrero apre un laboratorio in via Rattazzi, in cui inizia a fare esperimenti e a inventare golosità, la moglie Piera, invece gestisce la rinomata pasticceria Biffi di via Maestra. Il 14 Maggio 1946, con tanto di atto costitutivo alla camera di commercio, nasce ufficialmente la Ferrero.


Nella sezione sono inoltre descritti i principi utilizzati dall'azienda:

Qualità elevatissima, cura artigianale, freschezza del prodotto, accurata selezione delle migliori materie prime, rispetto e considerazione del cliente: ecco le “parole chiave” e i valori Ferrero, che hanno reso note e apprezzate da milioni di consumatori le specialità dolciarie prodotte nel mondo. Prodotti frutto di idee innovative, quindi spesso inimitabili pur essendo di larghissima diffusione, entrati a far parte della storia del costume di molti paesi, dove sono a volte considerati autentiche icone. Ferrero è anche attenzione alla sicurezza alimentare, all’ambiente, al sociale, alle comunità locali in cui opera, alle proprie risorse umane. Oggi molti dei prodotti Ferrero sono “globali”, venduti dovunque. Ferrero è divenuto il quarto gruppo dolciario più importante del mondo. Ma la sua particolarità è il suo essere “glocal” (pensare globale, agire locale), cioè una azienda insieme globale e locale, attenta allo sviluppo internazionale, ma anche al suo rapporto con il territorio. Al centro dell’impegno quotidiano da sempre sta il consumatore. Un rapporto di fiducia fatto di conoscenza, esperienza, “feeling” e intuizione, un meccanismo di fedeltà reciproco e duraturo è ciò che lega Ferrero ai propri consumatori, indice dell’attenzione alle loro esigenze, elemento chiave del successo dell’azienda.

...la sua reputazione:


"Reputation Award" è il premio internazionale più prestigioso che un’azienda possa ricevere. Sono chiamati a votare consumatori di 32 paesi che valutano le 600 maggiori imprese mondiali in base a criteri come fiducia, ammirazione, innovazione, sensazioni positive e stima complessiva. Il 29 Maggio del 2009 ad Amsterdam il premio è stato consegnato alla Ferrero, che in Italia ha ricevuto la percentuale di consensi più alta al mondo. E' un riconoscimento che ci riempie di orgoglio, che ci stimola a far sempre meglio, a creare prodotti sempre più capaci di corrispondere ai vostri bisogni. Sappiamo bene che tutto questo è stato reso possibile dalla fiducia che continuate ad accordarci da 60 anni.

... la sua politica di comunicazione:


Nel mondo industrializzato l'evoluzione verso stili di vita sempre più sedentari, per motivi personali o di environment, ha causato un crescente aumento di problematiche sanitarie connesse in parte, dierttamente o indirettamente, anche all'eccesso di alimentazione. Abbiamo perciò valutato con attenzione gli effetti dei nostri prodotti, consumati in modo normale, sul metabolismo. I risultati degli studi clinici, eseguiti con il rigore previsto dai regolamenti, ci hanno totalmente rassicurato relativamente alle risultanze in termini di equilibrio dei grassi, degli zuccheri, e anche del senso di sazietà. I fenomeni di sovrappeso e la loro rapida crescita anche nelle fasce di età infantile ci hanno però spinto a farci parte attiva nel sostenere in molti Paesi nei quali operiamo, i programmi di educazione alimentare ( EPODE sponsorizzato insieme alla Direzione Generale Salute e Difesa del Consumatore della Commissione Europea ) come anche di iniziative che prevedono una educazione al discernimento tra messaggio pubblicitario e programma (Media Smart). Ferrero è inoltre attivamente impegnata nella promozione di una pubblicità responsabile e rispettosa dei codici di autodisciplina riconosciuti dalla ICC (International Chamber of Commerce).

Nel sito vi è una sezione di ricerca riservata alla curiosità degli utenti e la possibilità di ricevere Feed RSS direttamente da esso.

Ferrero RSS

Nella homepage sono inoltre descritti tutti i suoi prodotti, le sue promozioni, le news, i siti di prodotto e quelli istituzionali della Ferrero Group, e una Web TV che permette agli utenti di rivedere i migliori spot pubblicitari, di riascoltare gli slogan e le colonne sonore.
Tutto ciò, affinché il pubblico nel resti colpito a livello emozionale e si fidelizzi al brand Ferrero.

giovedì 3 giugno 2010

Il Museo dell'Aperitivo...CAMPARI!!!


Ha 150 anni ma non è mai cambiato di una virgola. L'aperitivo più celebre d'Italia, più vecchio dell'Italia, per festeggiare l'importante anniversario ha deciso di regalare a Sesto San Giovanni, che per un secolo ha ospitato lo stabilimento del bitter, la Galleria Campari: il museo dell'aperitivo.

Del resto si sa, Campari ha sempre strizzato l'occhio al design e alla creatività, dalla Biennale di Venezia del 1926, con l'esposizione dei manifesti futuristi realizzati da Ferdinando Depero per il commendator Campari, fino all'esposizione del 1964 al Moma di New York dei manifesti del centenario realizzati da Bruno Munari.

Campari inaugura il museo dell'aperitivo, firmato Mario Botta
Già presente alla Biennale del 1926, il marchio attento al design inaugura il proprio museo nella storica sede di Sesto San Giovanni.
La Galleria, che sarà aperta al pubblico, dal 23 marzo, ogni martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 19. Ha la sua sede nella palazzina liberty del 1904, in viale Gramsci 141, il primo stabilimento di Davide Campari, figlio del fondatore Gaspare, oggi ristrutturata e ampliata da Mario Botta.

L'allestimento si estende su due piani: il primo è dedicato alla storia del marchio, concepito come un “red passion lab”, laboratorio di immagini ed emozioni, è suddiviso in tra aree: una parete di 32 metri su cui sono proiettate una selezione dei contenuti delle tappe fondamentali della storia dell’azienda, una selezione di 71 caroselli e spot tv, di cui uno firmato Federico Fellini, la campagna realizzata da Ugo Nespolo per I Mondiali 90 e calendari; un percorso/ red carpet, in cui l’esperienza sensoriale è fatta di suoni, manifesti - tra questi quello realizzato da Marcello Dudovich che raffigura il bacio di due innamorati antesignano dei moderni spot sulla red passion - e opere grafiche e pubblicitarie d'autore, Bruno Munari, Marangolo e Guido Crepax; un archivio multimediale con touch- screen che permette al visitatore di sfogliare la storia del marchio. Una parete, infine, proietta una parte del ricco archivio delle campagne pubblicitarie.
Al piano superiore fino al 18 giugno sarà visitabile anche un'altro padiglione della mostra, dedicato a Ferdinando Depero, l'artista di Rovereto che più di tutti contribuì negli anni Venti e Trenta a conferire al Campari l'immagine originale di cui gode ancora oggi. Dal pupazzo storico che beve a garganella una bottiglietta di Campari Soda, fino alle realizzazioni plastiche, passando per una serie di 50 chine dipinte da Depero tra il 1926 e il 1936, con opere giunte in prestito dal Mart di Rovereto, da collezioni private e dal museo Bargellini di Pieve di Cento, manifesti multicolori e bellissimi bozzetti in bianco e nero per la pubblicità realizzati per i quotidiani; si deve a lui nel 1932 la creazione dell’iconica bottiglia del Camparisoda ancora oggi in uso.

Un'esposizione originale per i cultori del manifesto pubblicitario e per gli appassionati dell'aperitivo più futurista d'Italia, l'unico per cui valga la pena dire ogni volta «questa è l'ora del Campari».

venerdì 28 maggio 2010

Lezione n.6 del 21/5/2010

Il giornalismo sta affrontando un periodo particolare, la tecnologia odierna utilizza sempre più le regole e le tecniche del giornalismo, esso è per assioma "libera critica" e "ricerca delle fonti". Oggi paradossalmente è più apprezzato un comunicatore, di una figura professionale quale il giornalista, poiché più libero e meno soggetto a condizionamenti.
Importante è definire la differenza tra INFORMARE e COMUNICARE, la prima mira ad offrire informazioni indipendenti dall'interesse dell'autore, la seconda invece, riguarda la diffusione di messaggi di interesse diretto e specifico da parte di chi li produce.
Che cos'è la Comunicazione Istituzionale?
Essa riguarda l'identità di una realtà, non è solo vincolata alla diffusione di valori e al risultato economico, ma rappresenta tutto ciò che identifica l'immagine di un'azienda, ha un valore sociale, di progresso, di rispetto della trasparenza, e aumenta la qualità commerciale di un'attività di profitto. Essa può essere sia pubblica che privata e mira a un ritorno di consenso, piuttosto che di denaro, obiettivo invece della Comunicazione di Prodotto. Questi due tipi di comunicazione sono spesso confusi ed erroneamente associati, a causa di cattiva professionalità, mancanza di regole, opportunismo, confusione del sistema della comunicazione. Il vero distinguo è la trasparenza e la correttezza. Il privilegio del Web è appunto rappresentato dalla tracciabilità di ciò che si è fatto e dai feedback di ritorno che sono immediati, rispetto all'opacità degli altri mezzi di comunicazione come Radio, Carta e TV, che aldilà del fattore tempo non permettono l'interazione e la possibilità di ribattere in tempo reale, sono unidirezionali. Altre forme di Comunicazione Istituzionale riguardano la pubblicità, i comunicati stampa, che online non necessitano di mediazione.
I comunicatori operano per una committenza, pubblica o privata, con l'obiettivo di raggiungere un risultato positivo per quella realtà grazie al proprio lavoro. La comunicazione istituzionale privata si avvicina molto a quella di prodotto, ma a differenza di quella cerca sempre di mantere alti i valori del BRAND, cosa che va invece evitata nella comunicazione pubblica. Il brand è il marchio, il messaggio politico, il leader, lo slogan, il prodotto di successo. Il brand isituzionale può essere una singola persona o una realtà multipla (comuni, Coca-Cola, mela Apple, baffo Nike, ecc.) entrambi hanno una loro storia, sono conoscitivi di per sé e non necessitano di una didascalia che li accompagni, sono comunicazione pura. Il valore da trasmettere è il valore da vendere che può essere economico, personale, di condivisione o di consenso.
La comunicazione sul web dà molto e chiede molto: chi fa comunicazione istituzionale deve essere disponibile a rendere pubblico in modo chiaro il messaggio che intende promuovere. Il messaggio deve essere breve per agganciare l'utente, per questo si usano gli script, ovvero frasi che puntano sull'efficacia, mirano a bloccare e fidelizzare sfruttando le profilature degli utenti a cui si rivolgono. La comunicazione attraverso gli script può essere vocale o scritta e cambia in base al tipo di utenza da intercettare.
La comunicazione istituzionale attraverso il web è più allargata e magniloquente ma sempre trasparente e immediatamente verificabile.
La comunicazione istituzionale pubblica, viceversa, vuole mettere a disposizione della collettività una serie di informazioni, servizi e strumenti, senza che questo debba per forza generare un rapporto di "do ut des". Non ricerca un guadagno, ma offre un servizio (mentre quella politica è orientata verso la ricerca di un consenso). Sulla Rete essa deve possedere alcuni caratteri fondamentali: usabilità, accessibilità, interattività e trasparenza. L'usabilità è la facilità di accesso, la presenza di sezioni logiche e ben accessibili, la mappa del sito, che serve per capire la filosofia che ne sta alla base, è quell'albero che permette all'utente di arrivare ovunque all'interno di esso. Sulla base della mappa si costruisce il contenuto.
Alcuni esempi:
  • Camera dei deputati: tutte le comunicazioni sono brevi, ripetute più volte, redatte in forma giornalistica in modo da agevolare il copia-incolla dei siti di informazione. Nonostante sia tra i migliori siti istituzionali italiani, presenta una costruzione errata nella mappa.
  • Governo spagnolo: possiede al suo interno una mappa logica, ovvero un ottimo albero di navigazione. Presenta notizie in quantità come fosse un giornale, senza fronzoli e senza servirsi di altri media dato che è il governo stesso a fornire tutte le informazioni, corredate da una buona multimedialità (video, audio, immagini scaricabili).
  • Governo francese: è immaginifico, offre bellissime immagini accompagnate da pochissimo testo, è bello ma difficile, offre sensazioni ed è particolare per la possibilità di interazione col cittadino.
  • Governo inglese: sembra un giornale online, offre numerosi servizi, ad esempio la possibilità di scaricare applicazioni per Iphone, in esso vi è una sezione dedicata ai bambini. A guardarlo non si direbbe che sia un sito istituzionale.
  • Governo italiano: offre documentazioni e non messaggi, è fisso, freddo come deve essere un sito istituzionale, manca la possibilità di interazione ed è poco attrattivo.
  • Governo americano: è "oltre" rispetto agli altri, contiene tutto, anche errori, fa vera comunicazione politica piuttosto che istituzionale. Al suo interno vi sono blog e servizi, realizzati col supporto di una regia, che raccontano in 6 minuti ciò che è accaduto durante la settimana. La sua costruzione riflette la frenesia che c'è in esso affrontata con tanta serenità.