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giovedì 3 giugno 2010

Lezione n.7 del 28/5/2010

La comunicazione politica fa da spartiacque tra comunicazione di prodotto e comunicazione istituzionale. E' un modello di comunicazione che interagisce col giornalismo tradizionale, prefiggendosi come obiettivo principale la ricerca del consenso. Chi svolge comunicazione politica ha bisogno di una serie di intermediari che creino un coinvolgimento, un ragionamento di un percorso intellettuale, a differenza di quanto avviene nell'attività di marketing che, invece, segue una linea più emozionale. Inoltre rifugge alle logiche dello slogan di effetto: bisogna saper parlare, convincere ed essere informato, avere competenza, persuasione. La politica è tutta uguale e così i suoi canoni di comunicazione, per cui si interseca con il mondo del giornalismo col quale è direttamente proporzionale: il mondo politico pensa di gestire il giornalismo e viceversa. Quando si parla di comunicazione, vincere è fondamentale: Obama è un comunicatore discreto, anche se non parla benissimo e a volte è un po’ ripetitivo; ma a noi interessa il sistema di comunicazione che sta intorno a lui. Per essere eletti bisogna essere leader, per essere leader si deve saper comunicare in modo innovativo e soprattutto bisogna avere un’ ottima organizzazione: in America sono previste più opportunità di lavoro e quindi il modello di comunicazione è più vasto. Grazie alla parola queste attività assumono un’ importanza fondamentale e grazie ad internet e alle nuove tecnologie si ha la circolazione della parola e la "globalizzazione" del messaggio, di conseguenza non conta tanto l’ icona del leader ma la struttura organizzativa che vi è intorno. Obama come i suoi predecessori è entrato nella politica dell’ avversario e lo ha preceduto nelle mosse : ha studiato e ha esplorato i suoi documenti e, per compiere questa operazione, internet svolge un ruolo di grande rilevanza.
Circa il confine tra lecito e illecito si è constatato che negli Stati Uniti si può essere scorretti, spietati, ma mai al di là della legge. Non si amano le bugie in quanto si tratta di un paese protestante (Clinton ha pagato non per aver compiuto ciò che tutti conosciamo, ma per aver negato l'accaduto e quindi aver mentito).
Non si indebolirebbe mai un proprio avversario tramite l' intercettazione, come avviene ad esempio in Italia: lo si fa in base alle prove e non a quanto si è sentito dire.
In Italia questo discorso non regge a causa della mancanza di figure professionali in grado di esercitare la professione di comunicatore. Gli informatici, infatti, ragionano con la logica e questo non consente di adottare una linea strategica ed empatica.
Un altro problema che affligge l' Italia è che non esistono editori puri, ma figure professionali che in qualche modo svolgono anche un'attività imprenditoriale molto intensa. E poi la dipendenza storica della comunicazione nei confronti della politica è forse ancora troppo consolidata.
Riguardo le strategie di comunicazione adottate, in Italia la comunicazione politica del centro-destra è stata migliore di quella del centro-sinistra in quanto è più stratificata e tecnicamente codificabile (parole chiave che sono da sempre le stesse e di conseguenza convincono il pubblico che la realtà appartenga a quegli stereotipi che denotano il messaggio di cui si è portatori). Per il centro-sinistra il messaggio deve essere posizionato all’interno di tutto il corso della giornata e questo confonde le idee creando un sovraccarico di informazione. Il centro-destra, invece utilizza dei messaggi penetranti, chiari e positivi, effettuando la loro ripetizione in forma crescente e non ridondante.
In Italia vi è la mancanza di figure professionali, dovuta ai costi della loro formazione, tra i quali vi sono:
Portavoce: colui il quale svolge la funzione di filtro, egli porta in maniera referenziale il messaggio del leader, dell’ente, dell’azienda. Ha bisogno di un' estrema preparazione e, inoltre, è tutelato dal leader in quanto è il portavoce che sa come interpretare il messaggio, rappresenta il mezzo col quale la sua parola viene diffusa tra la popolazione.
Spin doctor: consiglieri strategici, manipolatori di notizie e parole che fanno l'immagine della comunicazione rendendola attraente agli occhi del pubblico. Egli ha il duplice ruolo di professionista mediatore della comunicazione, e "genio del male", un regista degli effetti speciali creativo e bugiardo, sempre coerente col proprio impegno lavorativo. Ad esempio, lo spin doctor è colui che analizza i contenuti editoriali e che suggerisce alla stampa di non titolare in prima pagina "Aumento delle tasse" ma "Riassetto fiscale" (...suona meglio no???...voi che ne dite?)
Staff: può essere composto da ex-giornalisti che continuano a mantenere rapporti con i mezzi di comunicazione, avendo con essi un certo tipo di confidenzialità.
Tutto ciò ha logica se non c'è rete, se queste mediazioni vengono saltate si passa direttamente al rapporto col cittadino. Come sappiamo, tale comunicazione per quanto aperta, interattiva e bisognosa di risposte, è esposta a rischi.

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